martedì 27 dicembre 2016

Pensieri di fine anno: l'arte di amare il Giappone, 来年


~ del perché ho deciso di trasferirmi in Giappone ~

























C'è qualcosa di speciale nelle mattine di Tokyo, qualcosa di incommensurabile per me, qualcosa di drasticamente indefinibile e al tempo stesso dolorosamente buono.
E' il sole che si alza, che qui assume una tonalità bianca e lucida, tanto cristallina da farmi pensare alla rinascita, al pulito immacolato di una sala chirurgica, come se con l'alba il mondo potesse giustamente riempirsi di bontà, dare un colpo di spugna al sudiciume della notte e colmare me di gioia e aspettative talmente grandi da poterle a stento afferrare, è il dono che questa città mi concede, qui e ora a Tokyo, come in nessun altro posto al mondo.
Sulle superfici lisce di case e palazzi, sulle mattonelle e sui vetri cangianti, raggi sparsi si stendono sulle guance pallide di una Tokyo che sbadiglia, dopo una notte ubriaca di luci al neon e bevute in izakaya fumosi.
Lo so perché sono le 6.00 del mattino e sto camminando per le strade praticamente deserte di Nippori, in uno degli ultimi giorni in terra giapponese.
Il sole sta sorgendo e pare prendermi una stretta al cuore.

C'è tutta questa luce intorno a me e un immenso, profondissimo silenzio.


venerdì 23 dicembre 2016

12 giorni in Scozia, Isole Orcadi ~ la Scozia selvaggia che narra storie vecchie di 8500 anni


 ~ itinerario di 12 giorni in Scozia: day 9 ~


















Orcadi, il punto più a nord mai toccato in tutti i miei viaggi.
Un luogo dove, incredibile ma vero, vivono più capi di bestiame che persone.
Circa 70 isole (di cui solo 20 abitate) contese tra Oceano Atlantico e Mare del Nord.
Tanto battute da venti gelidi quanto impregnate di colori accesi.
Se prima avevo pensato che il nord della Scozia fosse poco abitato e sperduto è perché ancora non ero stata qui: chilometri di prati verdi e nient'altro, giusto qualche sparuta fattoria ogni tanto, e solo 3 grossi centri abitati (di cui il più popoloso ha comunque meno abitanti del paesino di campagna in provincia di Torino in cui abito io, così, giusto per darvi un'idea).
La voce di queste isole è tutto un frusciare di vento, ondeggiare di erba alta, sospingere di mare, tolto il rumore umano, resta questa terra lontana da tutto e da tutti
Le Orcadi, vanno prese così come sono, antiche, selvagge, spianate dai venti, difficilmente adattabili alla comodità umana, eppure con i loro discorsi, di impeto e natura, rivelano storie vecchie di 8500 anni ...

mercoledì 14 dicembre 2016

Budapest itinerario a piedi: da Piazza degli eroi ai langos, dalle scarpe ai Ruin Pub


~ itinerario di 1 settimana in Ungheria: day 2 ~






















Budapest è una città raccolta, a misura d'uomo.
Ho pensato, studiandone la mappa, di attraversarla ed esplorarla a piedi, per starle più vicina, per conoscerla meglio, un tour sulle mie gambe per sentire i muscoli un po' indolenziti e la soddisfazione fisica e totalmente concreta che solo il visitare una città riesce a darti.
Camminare, deviare, fermarsi, salire, scendere, toccare, provare, una Budapest assaggiata nel profondo delle sue vie, talvolta lunghissime, talvolta no, talvolta deserte, talvolta assurdamente stipate, osservata passo passo, scoprendo i miei scorci preferiti, alcuni localini meravigliosi e perfetti per una colazione golosa o una merenda rilassante, annotando i colori del Danubio che blu lo è per davvero, dei tram gialli, dei ponti verdi, del rosso dei peperoncini di paprika, che spuntano appesi senza preavviso negli  angoli di qualche negozio...

sabato 3 dicembre 2016

Londra multicolor: tutti i mercati di Camden, una caccia al tramonto su Primrose Hill e binario 9 e 3/4


~ itinerario di 8 giorni a Londra: day 1 ~





Fumo di Londra, una variante di grigio che sfuma in maniera pungente verso il color cenere, proprio quel grigio vischioso di cui uno si immaginerebbe ammantata la capitale inglese: spesso e denso riflesso nel cielo, nelle strade, negli edifici dal viso incavato,
Osservandola però, potrei dire che Londra abbia quel qualcosa, quel qualcosa tipico di alcune grandissime città, quell'indefinibile esaltazione tanto personale quanto complessa, che a Parigi ad esempio non ho avvertito, mentre a Tokyo al contrario sento in maniera quasi dolorosa: una gioia di vivere folle, un'ubriachezza d'amore. 
Londra fa girare la testa, vertigini di meraviglia di chi ingrigita dentro non lo è mai stata, tanto piena di persone e di diversità da essere vibrante. Una città multicolor, non solo nelle tinte ma anche nell'immensa capacità di accogliere e assimilare, di far proprio il serio e l'assurdo, la bellezza e la bontà dell'estraneo. 
Una città grigio fumo d'altronde non permetterebbe mai ad enormi draghi, angeli gotici e scorpioni argentei di posarsi sulle facciate dei suoi palazzi, a robot lucenti alti parecchi metri di presidiare l'entrata di negozi, a variopinti oggetti spaiati e a mode bizzarre di invadere le proprie strade, pretenderebbe ordine e a Londra l'ordine è solo apparente, come uno di quei laghetti piatti abitati, sotto la superficie, da una miriade di carpe koi che si agitano con i loro corpi sgargianti in cerca di cibo ...